
Uno squillo di tromba, lento e sofferto come lamento, cui fanno melanconica eco il rauco sussulto del tamburo rullante e l'atono stridìo della "trozzula", si spande per le orientaleggianti strade del Centro Storico, entra per le socchiuse porte delle case antiche, dal perenne profumo di salsedine, interrompe l'interessato viavai della gente o il garrulo vociare dei bimbi.
Gli "incappucciati", processionalmente e a passo lento, si recano a visitare, in orari distinti, i "Sepolcri" allestiti nelle parrocchie e chiese cittadine, per adorare il Grande Mistero Eucaristico.
Gli "incappucciati" o "mai", come vengono chiamati, appartengono alle Confraternite locali, reliquie delle medioevali corporazioni di arti e mestieri.
Nelle chiese confraternali e nella concattedrale di Gallipoli, il Giovedì Santo, la giornata liturgica dedicata alla celebrazione dell' Eucaristia, si allestisce l'altare della Reposizione, detto "Sepolcro".
Gli "incappucciati", processionalmente e a passo lento, si recano a visitare, in orari distinti, i "Sepolcri" allestiti nelle parrocchie e chiese cittadine, per adorare il Grande Mistero Eucaristico.
Gli "incappucciati" o "mai", come vengono chiamati, appartengono alle Confraternite locali, reliquie delle medioevali corporazioni di arti e mestieri.
Nelle chiese confraternali e nella concattedrale di Gallipoli, il Giovedì Santo, la giornata liturgica dedicata alla celebrazione dell' Eucaristia, si allestisce l'altare della Reposizione, detto "Sepolcro".
Folle di fedeli gremiscono la città vecchia, recandosi nelle chiese per adorare il Santissimo, mentre le processioni dei confratelli incappucciati, in segno di anonimato, iniziano il loro pellegrinaggio con lento incedere, scandito dal rullo di tamburi e dal lamentoso sibilo della tromba. Alcune confraternite hanno l'antico privilegio di indossare, in questa occasione, il cappello da pellegrino ed il bordone.
Il Giovedì Santo, la liturgia, dopo la commemorazione del mistero della Istituzione della Eucaristia, prevede che le Specie Eucaristiche vengano riposte, per l'adorazione dei fedeli, in un Ciborio, riccamente addobbato con damaschi, fiori e luci.
"Ab immemorabili" questo Ciborio viene chiamato, anche se impropriamente, "Sepolcro".
Le Confraternite sono tante: dei muratori, dei sarti, dei pescatori, degli scaricatori del porto o "bastaggi", dei fabbri, dei bottai, dei falegnami, dei calzolai e, anche, dei nobili.
Ognuna di queste Confraternite ha una chiesa propria e una propria "divisa".
Il Giovedì Santo, la liturgia, dopo la commemorazione del mistero della Istituzione della Eucaristia, prevede che le Specie Eucaristiche vengano riposte, per l'adorazione dei fedeli, in un Ciborio, riccamente addobbato con damaschi, fiori e luci.
"Ab immemorabili" questo Ciborio viene chiamato, anche se impropriamente, "Sepolcro".
Le Confraternite sono tante: dei muratori, dei sarti, dei pescatori, degli scaricatori del porto o "bastaggi", dei fabbri, dei bottai, dei falegnami, dei calzolai e, anche, dei nobili.
Ognuna di queste Confraternite ha una chiesa propria e una propria "divisa".
Solo tre Confraternite, come da tradizione, aggiungono al saio, alla mozzetta ed al cappuccio il cappello dalle larghe falde ed il bordone da pellegrino: quella di Santa Maria della Neve e S. Francesco di Paola, quella della Misericordia e quella della Santissima Trinità.
- Testo tratto dal web.